L'Associazione Sportiva Dilettantistica ISM Gradisca nasce nell''estate del 2010 con l''intento di dare continuità alla storia della gloriosa Unione Sportiva Itala San Marco, club di Gradisca d'Isonzo (Gorizia) sorto a sua volta dalla fusione del 1978 fra due società calcistiche cittadine: l'Itala, anno di fondazione 1919, e la San Marco, anno di fondazione 1957, cui si aggiungerà il settore calcio di un terzo sodalizio cittadino, la Torriana, assorbito nel 1987. L'Itala San Marco Gradisca è clamorosamente approdata nel 2008 al calcio professionistico di Seconda Divisione. Dopo due stagioni più che onorevoli in Lega Pro (l'ex serie C), la società nel 2010 ha rinunciato all''iscrizione al campionato decidendo di ripartire dal mondo dei dilettanti. Attualmente milita nel campionato di Prima Categoria.
GLI ALBORI, LE DUE GUERRE, SUCCESSI E RIFONDAZIONI. La storia del calcio a Gradisca affonda le sue radici all''inizio del secolo scorso. Nel 1909 un gruppo di studenti dell’Istituto Magistrale di Gradisca costituisce il primo nucleo di appassionati. Allo scoppio della guerra, però, l’attività viene temporaneamente sospesa. Alla fine del conflitto bellico i reduci dello stesso gruppo di giovani, il 21 marzo 1919, fondano la Società Itala Gradisca, società polisportiva e ricreativa formata da numerose sezioni sportive, ricreative e culturali che caratterizzeranno la vitalità della cittadina per decenni. Il nome, siamo alla fine della grande guerra, è di chiara ispirazione nazionalista. Questo il primo direttivo: il maestro Pino Odorico, primo presidente, e poi Giovanni Pian, Giovanni Doria, Carlo Tamburlini, Luciano Sevig, Marcello Slanisca, Giovanni Bruckbauer. In breve il gioco del calcio ha una grande diffusione in tutto l’Isontino e l’Itala ben presto ne diviene una delle massime espressioni tanto che nel campionato 1920-21, arrivando seconda nel Torneo della Venezia Giulia, viene ammessa alla Seconda Divisione Nazionale che corrispondeva all’attuale serie C, massimo livello regionale dell''epoca. Vinto il campionato di Terza Divisione 1926-27 ma, non superate brillantemente le finali per la promozione in Seconda Divisione, la squadra è ammessa alla categoria superiore (ovvero la Seconda Divisione Nord) solo alla ricompilazione dei quadri stagionali. La permanenza in un campionato nazionale risulta troppo dispendiosa e la società dopo due stagioni retrocede nei campionati regionali, ai quali non conferma la propria iscrizione. Ma l''attività non viene sospesa definitivamente: continua livello locale nei campionati provinciali gestiti dall''U.L.I.C. che, in seguito, prendono il nome di Sezione Propaganda. Cresce nelle file dell''Itala anche un giovanissimo Gino Colaussi, che poi si trasferirà adolescente alla Triestina. Il ragazzo gradiscano diventerà un pilastro degli alabardati e della nazionale azzurra, con la quale ha raccolto 26 presenze e 15 reti, compresa la doppietta nella finale Mondiale del '38 in Francia contro l''Ungheria. Sorge anche la sezione pallacanestro: è il 1932. La società, intanto, dopo aver svolto attività squisitamente giovanile ricompare nei quadri della Figc come "Società Sportiva Itala" solamente nel 1945, iscritta nella serie C Alta Italia, dove coglierà nel primo Dopoguerra due ottavi posti. Successivamente, nel 1948-49, la squadra sale nel torneo di Promozione del Friuli Venezia Giulia. Promossa in Quarta serie nella stagione 1954-55, si fonderà con la Marianese e diventerà A.S. Itala Montiglio, dal nome dello sponsor attivo nel settore dei compensati. Dopo alcune stagioni negative dal punto di vista agonistico e finanziario in Quarta serie, nel 1959 avviene la rifondazione della Polisportiva Itala grazie all''opera di dirigenti encomabili come Amedeo Marizza (primo presidente dopo la rinascita), Renato Brancolini, Walter Buzzin, Enzo Furlan, Oscar Marizza, Mario Gismano, Domenico Rongione, Villi Trevisan, Alfredo Venuti, Valentino Zuliani, Giulio Portelli, Giovanni Devetti e Ottorino Coccolo. Il club riprende faticosamente il suo cammino e per tre lustri milita nei campionati di Prima e Seconda categoria. Quanto alla pallacanestro, essa vive a cavallo fra gli anni ''40 e ''50 la sua epopea gloriosa, raggiungendo addirittura la serie A e persino il secondo posto nel massimo campionato nazionale. Quattro cestisti dell''Itala (Achille Canna, Sergio Macoratti, Oscar Zia e Ciro Zimolo) vestiranno la maglia della nazionale. Gli altri eroi dell''Itala basket portano i nomi di Sergio Brumat, Oscar Marizza, Valentino Pellarini, Alfredo Venuti, Luciano Zia, e dell''allenatore Franco Terrile. La sezione basket è sopravvissuta sino al 2007, militando con onore nei campionati interregionali di serie C, ed è certamente obbiettivo dell''ISM Gradisca rifondare un giorno quella sezione.
LA FUSIONE E L'ASCESA AI VERTICI DEL CALCIO REGIONALE Nel 1972/73. l’Itala raggiunge la Prima categoria e nel campionato 1974/75 la Promozione (attuale Eccellenza) ma successivamente deve fare i conti con un nuovo repentino ritorno in Seconda categoria. Sono anni difficili e sempre più, fra i dirigenti sportivi gradiscani, si prende coscienza che la cittadina non è più in grado di permettersi ben tre squadre nei campionati dilettantistici regionali. Oltre all''Itala, infatti, Gradisca ospita anche le gesta della Torriana, società vicina all''area cattolica fondata nel 1954, e la "proletaria" San Marco, la squadra espressione della periferia fondata nel 1957. Curiosamente le società gradiscane non si sono mai affrontate tutte e tre nello stesso campionato. Alcuni dirigenti "illuminati" comprendono che unendo le forze si può riportare il calcio di vertice nella cittadina isontina. Dopo anni di trattative la "socialista" Itala e la “rossa” San Marco trovano dunque l’accordo (è il 1 luglio del 1978) per la fusione tra le due società che portò alla nascita dell’Unione Sportiva Itala San Marco, primo presidente Gianpiero Paparella. La San Marco porta in dote il suo campo sportivo di San Valeriano, che diviene il cuore del settore giovanile, ed è fondamentale nel ripianare la situazione finanziaria. Le partite interne si trasferiscono dall''ormai scomparso stadio "Mion", nel centro Gradisca, al nuovo impianto Comunale di via dei Campi che verrà poi intitolato a Colaussi. Sul campo, nella stagione 1985-1986 la squadra guidata da Guido Clama, artefice della risalita dai campi polverosi di Seconda, sale dalla Prima Categoria in Promozione dopo una stagione esaltante culminata nel vittorioso spareggio contro l''Edile Adriatica. L''atto conclusivo della sinergia fra le società calcistiche cittadine arriva nel 1987, quando la nuova Itala San Marco assorbe anche la sezione calcio della Torriana. Al termine della stagione 1987-1988 la squadra ottiene la salvezza, ancora con Clama in panchina e ancora attraverso un drammatico spareggio, questa volta contro il Portuale. Sono i presupposti di un''esaltante escalation. Alla guida dei presidenti Italo Bressan e Silvano Lorenzon e con l''apporto determinante di quello che diverrà un''autentica istituzione biancoblù come il direttore sportivo Eros Luxich, l''Itala San Marco consolida il vivaio e ottiene ottimi piazzamenti sino a venire ammessa in Eccellenza nella stagione 1991-1992 a seguito della riforma dei campionati. Dopo sei stagioni tutto sommato tranquille nella massima serie dilettantistica regionale sotto la guida dei presidenti Prauscello, Bressan e La Torre (e dei tecnici Battistutta, Ballerini, Tominovi e Sari) ma rivelatesi anche molto faticose dal punto di vista economico, l''Itala San Marco si trova di fronte a un bivio: limitarsi a vivacchiare o continuare la propria crescita. Nel frattempo, grazie all''impegno degli stessi Italo Bressan e Silvano Lorenzon, come dei dirigenti Franco Tommasini, Lucio Marega, Domenico Ripellino ed Ettore Sciapeconi, nasce quasi per scommessa il torneo internazionale di calcio "Città di Gradisca" per Allievi intitolato al "Paròn" Nereo Rocco. La manifestazione, cresciuta esponenzialmente negli anni e ormai seconda solo alla Coppa Carnevale di Viareggio, si disputa ininterrottamente da allora portando a Gradisca e in tutta la regione il meglio del calcio giovanile mondiale e regalando all''Isontino e alla regione intera una visibilità senza precedenti.
I SUCCESSI DELL'ERA-BONANNO E L'OLIMPO DEL PROFESSIONISMO. E' il 1996 quando gli storici dirigenti Franco Tommasini ed Ettore Sciapeconi decidono di provare a coinvolgere forze fresche nell''attività dell''Itala San Marco, reduce da stagioni molto soddisfacenti in Eccellenza, ma anche piuttosto probanti per le casse del club. Riescono a solleticare l''entusiasmo dell''architetto gradiscano Franco Bonanno, che di lì a poco subentrerà a Giampiero La Torre alla guida della società. Si tratterà del personaggio-chiave per il futuro del sodalizio, in grado di portare una mentalità imprenditoriale in riva all''Isonzo e di pianificare, assieme allo storico diesse Eros Luxich e un rinnovato staff dirigenziale, risultati e ricadute forse irripetibili per un club espressione di una cittadina di appena 6mila anime. Già attivo nel mondo dell''associazionismo e dello sport cittadino, Bonanno trasformerà radicalmente l''Itala San Marco e la sua storia. Dopo una salvezza tranquilla con mister Claudio Sari in panchina, nella stagione 1997-98 il sodalizio biancoblù si affida al tecnico lucinichese Agostino Moretto, uno degli allenatori più all''avanguardia in regione. L''obbiettivo è un campionato tranquillo, ma ben presto l'Itala si fa rispettare nella corsa ai piani alti.Trascinata da giocatori quali Sandro Peroni, Carlo Bergomas, Emiliano Luxich, Manuel Zanier, Fabio Franti, Lauro Piani e Bruno Iuculano, la squadra si guadagna un''incredibile promozione in serie D nello spareggio di Fagagna contro la Sacilese, grazie alle reti di Ezio Pauletto e del giovane Gianluca Cecotti.
Sotto la guida della triade Bonanno-Luxich-Moretto, la squadra affronta il campionato di Interregionale con grande serenità. Nelle prime tre stagioni arrivano altrettante salvezze, peraltro mai in discussione. La ricetta è la conferma di gran parte dello zoccolo duro proveniente dai dilettanti e un settore giovanile sempre più florido. Nella stagione 2001-2002 cambia invece la guida tecnica: la panchina è affidata a Giuliano Zoratti, trainer friulano dall' enorme esperienza (370 partite, col picco della Reggina in serie B) fra i professionisti. E'' il momento del salto di qualità. In quegli anni vestono il biancoblù l''attaccante brasiliano Neto Pereira, l''ex difensore della Fiorentina Aldo Firicano, l''attaccante friulano Mirco Vosca, il mediano ex Triestina Massimo Pavanel, l''esterno argentino Pablo Bezombe, i promettenti difensori Daniele Visintin e Alessandro Fabbro, tutti importanti per la crescita del progetto. La squadra conclude le due stagioni dell''era-Zoratti (2001-2002 e 2002-2003) sorprendendo con un quarto e un settimo posto, e rimanendo a lungo la difesa meno battuta d''Italia. Nel 2003-2004 e 2004-2005 l''Itala San Marco è invece nuovamente guidata in panchina da Agostino Moretto, pronta per sfidare le grandi della serie D. Otterrà due secondi posti lottando sino alle ultime giornate per la promozione diretta. Nella prima stagione la squadra duella per la promozione con il Portosummaga, cedendo solo nel finale di torneo (decisive le sconfitte di Jesolo e Mezzocorona) ma partecipa comunque ai play-off per la prima volta nella sua storia: sconfigge il Trento in semifinale ma deve arrendersi alla Sambonifacese nel doppio confronto di finale. Nella stagione successiva, il braccio di ferro per la C2 è invece con il Bassano, ma ancora una volta il colpo grosso sfuma proprio nel finale di campionato. L''Itala deve ancora accontentarsi dei play-off per i ripescaggi. Nella stagione 2005-2006 la società decide inizialmente per un rinnovamento, affidando la guida tecnica all''ex giocatore biancoblù Massimo Pavanel. Il progetto però non decolla e nell''inverno dello stesso anno viene ingaggiato l''ex trainer di Udinese e Pordenone, Adriano Fedele. Sotto la guida del trascinatore friulano la squadra, inizialmente sfiduciata, compie un''eccezionale cavalcata nel girone di ritorno chiudendo ad un solo punto dai play-off.
Nel 2006-2007 si registra il ritorno in panchina di Giuliano Zoratti. L''Itala, trascinata sempre dall''esplosivo brasiliano Neto Pereira, pare in grado di stare ancora stabilmente fra le grandi. Il settore giovanile nel frattempo conta oltre 200 ragazzi da tutto il Friuli Venezia Giulia. Nasce anche un gruppo ultras che segue ovunque con passione la squadra: il collettivo "Gradisca 1919". La squadra conclude con un sontuoso terzo posto e inizia un''esaltante avventura nei play-off. Nella fase interregionale sconfigge Virtus Vecomp Verona e Sambonifacese, quest''ultima dopo un''incredibile serie di calci di rigore: ben 31, 4 dei quali trasformati dal centrocampista gradiscano Alen Carli. La rocambolesca vittoria consente all''Itala San Marco di partecipare per la prima volta nella sua storia alla fase nazionale degli spareggi per la C2, affrontando nel triangolare Aversa Normanna e Siracusa. Sconfitta in Campania, la compagine di Zoratti batterà fra le mura amiche i siciliani, ma non sarà sufficiente per coronare il sogno della promozione. In estate il commiato dal capitano ed eterna bandiera Sandro Peroni, ragazzo venuto dalla "cantera" di San Valeriano, partito dai tempi lontani dell''Eccellenza e divenuto recordman di tutti i tempi quanto a presenze in biancoblù con 400 gare in 15 stagioni. L''annata 2007-2008 diventa quella dell''ormai inevitabile consacrazione. Neto e compagni stroncano la resistenza della solita Sambonifacese e del Chioggia (ove colgono una storica e fondamentale vittoria) e concludono il campionato davanti a tutti: esattamente dopo dieci stagioni nel Campionato Nazionale Dilettanti, il 20 aprile 2008 la "piccola" Itala San Marco è in C2. La squadra partecipa anche alla poule scudetto della serie D, affrontando ed eliminando rivali del calibro di Alessandria e Como prima di arrendersi al Cosenza nella semifinale tricolore. Non va dimenticato che nell''era-Bonanno vola anche il vivaio: tre semifinali nazionali per i Giovanissimi (2003, 2009, 2010), la vittoria del campionato Interregionale per gli Juniores (2008).
In estate va in porto la trasformazione da Usd a Srl imposta dai regolamenti federali. Il sogno della società partita da un lembo di Nordest è finalmente coronato: far parte del calcio che conta. Vi rimarrà con onore per due stagioni (2008-2009 e 2009-2010) conquistando un settimo e un nono posto, il primo nel raggruppamento settentrionale e il secondo in quello centro-meridionale, senza mai rischiare in classifica ed anzi accarezzando addirittura il quarto posto. Il tutto puntando su giocatori del Nordest - a partire dai senatori di lungo corso Daniele Visintin, Alen Carli, Alessandro Moras - e sui giovani. Il simbolo della squadra naturalmente rimane Leonidas Neto Pereira, primo capitano straniero nella storia della società, che collezionerà in tutto 258 presenze e 114 reti in biancoblù diventando il miglior marcatore dell''era moderna.
Nel frattempo lo stadio "Gino Colaussi" diventa un modello in tutta Italia: è il primo senza barriere fra campo e tribune di tutto il professionismo, così come era stato fra i primi impianti "all''inglese" a livello dilettantistico. Lo stadio Comunale ha ospitato negli anni tutte le nazionali azzurre, dalle giovanili, all''Under 21 di Gentile, sino a quella maggiore per ben due volte, con i ct Trapattoni e Lippi. Nell''estate del 2010, però, gli enormi sacrifici affrontati da Bonanno e della sua famiglia in 15 anni di presidenza si sono fatti sentire, consigliando la pur dolorosa rinuncia al mondo del professionismo da parte dell''Itala San Marco. Bonanno rimane comunque il punto di riferimento e il tifoso numero uno della nuova società, rifondata come ISM Gradisca nel luglio del 2010 con lo scopo di proseguire quella storia prestigiosa e ricca di soddisfazioni iniziata nel 1919.
UNA NUOVA AVVENTURA. Fulcro della rifondazione sono l''ex patron dell''Itala San Marco·Franco Bonanno, il direttore sportivo Eros Luxich e il tecnico Giuliano Zoratti, che·a tempo di record dopo la rinuncia al professionismo ricostruiscono una squadra in grado di lottare da subito per il vertice.
Il primo presidente della nuova società è il goriziano Massimo Chiussi, da molti anni nella famiglia biancoblù dapprima come responsabile del settore giovanile e quindi come referente della sezione Pallacanestro. Nella primavera del 2011 la squadra ha conquistato la promozione dall''Eccellenza ad appena dodici mesi dalla rifondazione societaria, facendo ritorno - seppure per una sola stagione - in serie D. Grazie a una mentalità ed una continuità impressionanti, la nuova ISM va ben presto in fuga e controlla agevolmente il campionato impedendo il ritorno del Fontanafredda. Un'impresa confezionata grazie al ritorno di vecchi cuori biancoblù (Federico Godeas, David Ghirardo, Manuel Zanier, Carlo Bergomas), all'arrivo di giocatori di livello assoluto come il fantasista Sandro Andreolla, che dal suo arrivo mette le ali alla squadra di Zoratti, il bomber Andrea Grop, il solido duo di centrali Paolo Corso-Igor Bozic, e a un''infornata di giovani fra cui spicca il bomberino Simone Lius Della Pietà. Proprio loro, i giovani, costituiranno la grande scommessa del ritorno in serie D, con una formazione rinnovata e dall''età media di neppure 20 anni affidata ancora alle sapienti mani di Giuliano Zoratti.
Terminata la fase di assestamento post-rifondazione, nel settembre del 2011 Chiussi lascia la presidenza. Gli subentra l'imprenditore Franco Tonon, già vicino alla società e in particolare al settore giovanile in anni recenti, successivamente affiancato dal main sponsor Antonio Sangiovanni. Dopo una stagione molto sofferta, con una squadra piuttosto giovane ed inesperta oltre che condizionata dagli infortuni, l''ISM Gradisca retrocede sul campo per la prima volta nella sua storica recente (ovvero dai tempi della fusione del ''78) facendo dunque ritorno nel campionato di Eccellenza del Friuli Venezia Giulia. Dopo otto stagioni indimenticabili, si conclude l''era di Zoratti sulla panchina gradiscana. Il nuovo trainer è il giovane Fabio Franti, già perno difensivo dell''Itala San Marco dei miracoli di Agostino Moretto. Franti centra subito una tranquilla salvezza nella stagione 2012-2013 ponendo le basi per il rilancio biancoblù. Bisserà con la salvezza conquistata ai play-out contro il San Luigi nella stagione 2013-2014.Nel novembre 2014 a Franti subentra come nuovo tecnico della prima squadra il friulano Marco Rossi, che centra la terza permanenza consecutiva del club nella massima serie dilettantistica regionale. A fine 2015, dopo alcune soluzioni ad interim, la guida tecnica passa nelle mani dell''ex attaccante professionista Luca Lugnan. La squadra chiude al penultimo posto, ma nei playout sconfigge il Flaibano e conquista la quarta salvezza di fila in Eccellenza. L''anno successivo pero' i gradiscani non riescono a ripetersi e chiudono all''ultimo posto, ritornando nel campionato di Promozione dopo ben 26 anni. Nella nuova stagione sportiva la panchina passa all''esperto tecnico friulano Furio Corosu, la cui avventura si conclude pero' ad appena pochi giorni dal debutto in campionato. La società annuncia il clamoroso ritorno sulla panchina biancoblu' di mister Giuliano Zoratti, l''artefice dei successi piu'' belli nella storia recente del club. Nel marzo 2019 gli subentra Sergio Comisso.
Al termine della stagione la società scende dopo 34 anni in Prima Categoria, dopo avere perso il playout in casa del Costalunga. La panchina viene affidata a Paolo D''Odorico, che non termina la stagione interrotta comunque dalla pandemia Covid-19.Nel luglio 2020 l''assemblea dei soci elegge un nuovo presidente, il gradiscano Paolo Lazzeri. Si succedono gli allenatori Mauro Pinatti, Marco Dario, Fabrizio Donda, Predrag Arcaba. Nella stagione 2022-2023 la squadra scende in Seconda Categoria. A fine giugno 2023 assume la presidenza l'imprenditore Stefano Forte, già dirigente negli anni più floridi della storia recente. Il nuovo corso sceglie come tecnico della prima squadra Giorgio Buso, avvicendato dopo il girone d'andata con Andrea Gallas. Pur piazzandosi al decimo posto, per la ristrutturazione dei campionati la compagine retrocede in Terza categoria. L'ISM si affida nella stagione 2024-2025 al tecnico Ciro Grimaldi.
Testo, ricerche e immagini a cura di Luigi Murciano
Per un compendio analitico della storia societaria visita anche la pagina dell''Ism Gradisca su wikipedia:
Palmarés
Campione di IV Divisione 1924/25
Campione di III Divisione 1926/27
Campione Regionale di I Divisione 1948/49
Promozione in Quarta serie 1954/55
Coppa Disciplina 1954 /55 -1963/64
Campione di II Categoria 1971/72
Campione di I Categoria 1973/74
Campione di II Categoria 1983/84
Coppa Regione 1981/82 - 1982/83 - 1984/85
Campione di I Categoria 1985/86
Campione di Eccellenza 1997/1998-promossa in serie D
Play-off promozione serie D 2003-2004-finalista fase interregionale
Play-off promozione serie D 2004-2005-semifinalista fase interregionale
Play-off promozione serie D 2006/2007-fase nazionale
Campione serie D girone C 2007/2008-promossa in Seconda divisione (C2)
Poule scudetto serie D-semifinalista 2007/2008
Squadra piu' corretta d''Italia in serie D 2008-2009 e della Lega Pro Seconda Divisione 2009-2010
Coppa Italia dilettanti Fvg - finalista 2010-2011
Campione di Eccellenza 2010/11-promossa in serie D e Coppa Fair Play Figc Fvg
Benemerenze alla società
1963 Premio C.O.N.I. di benemerenza sportiva
1969 Premio F.I.G.C. di benemerenza sportiva per il 50° aniversario
1982 Stella d''argento del C.O.N.I. per l''attività svolta
1986 Premio C.O.N.I. di benemerenza sportiva
1987 F.I.G.C., L.N.D. Com. F.V.G. per l''attività svolta
1992 Targa d''oro del C.O.N.I.
1992 Premio F.I.G.C., L.N.D. Com. F.V.G. per l''attività svolta
1993 Premio C.O.N.I. di benemerenza per il Torneo Giovanile Internazionale "Città di Gradisca"
1994 Premio F.I.G.C. di benemerenza sportiva per il 75° aniversario·
1995 Stella d''oro del C.O.N.I. di benemerenza sportiva
Riconoscimenti e benemerenze ai dirigenti
1973 Stella d''oro della F.I.G.C. ad Amedeo Marizza
1981 Stella d''oro della F.I.G.C. a Franco Tommasini
1994 Stella d''argento della F.I.G.C. a Lucio Marega
1996 Stella d''argento del C.O.N.I. a Franco Tommasini
1998 Stella di bronzo del C.O.N.I. ad Amedeo Marizza