Approdano al loro atto conclusivo le celebrazioni per il secolo di vita dell'Itala Gradisca. Rinviata più volte dalla pandemia, sabato 10 luglio si svolgerà la cerimonia finale dei festeggiamenti dello storico sodalizio sportivo e socioculturale fondato nel lontano 1919. Cent'anni (e oltre) di campioni e di successi, che sono stati immortalati anche in un volume celebrativo. Sarà presentato alle 11, nella cornice del Nuovo Teatro Comunale della Fortezza il libro dedicato al Centenario dell'Itala e agli oltre 40 anni trascorsi dalla fusione con la San Marco. A Gradisca, e per Gradisca, l'Itala San Marco non è soltanto una polisportiva, una squadra di calcio, piuttosto che di basket: è un'istituzione, un pezzo di storia di una comunità - cui ha fornito anche sindaci e dirigenti illustri - un sodalizio che ha contribuito a far conoscere il nome della cittadina in Italia e in giro per il mondo. Non fosse altro per quel torneo di calcio giovanile cui ha dato i natali, non a torto ribattezzato come un vero e proprio (oggi persino doppio) mundialito, riconosciuto per la sua valenza intercontinentale. Dal mondiale vinto da protagonista dal gradiscano doc Gino Colaussi ai fasti carioca di Neto Pereira e al miracolo del professionismo nel calcio dell'era-Bonanno, dai moschettieri del basket approdati in maglia azzurra (Achille Canna, Sergio Macoratti, Ciro Zimolo, Oscar Zia), passando per tanti eventi sociali e culturali che hanno animato la cittadina: una storia secolare raccontata in un libro realizzato dal giornalista Luigi Murciano. Ispirato dall'egregio lavoro di Paolo Bressan e Giorgio Germani, che avevano realizzato precedenti volumi sulla vita della società, l'autore ripercorre la storia dalla fondazione sino ai giorni nostri e all'era- pandemia. L'avventura dell'Itala inizia all'indomani del conflitto bellico, in un giorno di primavera. È il 23 marzo 1919 quando un gruppo di pionieri (il maestro Pino Odorico, il primo presidente, Giovanni Pian, Giovanni Doria, Carlo Tamburlini, Luciano Sevig, Marcello Slanisca e Giovanni Bruckbauer) fondano un sodalizio polisportivo e ricreativo formato da numerose sezioni, tra le quali il calcio. Fra gioie e dolori - il rischio di fallimento negli anni '60 - la storia della società "madre" si intreccia con quella di altri due club cittadini. Nel '78 uniscono le forze due delle tre realtà calcistiche cittadine. Da una parte la «socialista» Itala, la più longeva, che espresse anche il campione del mondo Colaussi - a segno nella finale di Francia '38 e icona della Triestina -. Dall'altra la «proletaria» San Marco, fondata nel '57 in una trattoria del borgo Basiol dai ragazzi della periferia in cerca di un polo di aggregazione. Due storie tanto diverse: la prima, nata come espressione del pensiero mazziniano e di una certa élite. La seconda era il vessillo della ìnt dai bòrcs . Nell '88 sarà assorbita anche la «cattolica» Torriana, espressione del mondo parrocchiale. La fusione fu il crocevia per trovare successi ineguagliabili. Il traguardo del libro del Centenario offrirà l'occasione di ricordare centinaia di nomi illustri e meno conosciuti, che assieme hanno costruito una delle società sportive più blasonate del territorio. --© RIPRODUZIONE RISERVATA